Vulcano fu per gli antichi l’isola sacra (Hierà) dedicata al dio Efesto, Vulcano per i romani, da cui deriva il nome attuale.
La sua superficie è di 21 kmq ed è la più vicina alla Sicilia.
E’ separata dalla vicina Lipari, da un canale largo circa 1,6 km.
L’isola è formata da 4 vulcani: Lentia, Vulcano Piano, Fossa di Vulcano e Vulcanello.
L’unico da considerarsi ancora attivo è il Vulcano dalla Fossa che è rimasto in fase fumarolica.
Comunque si arrivi a Vulcano ci si trova subito di fronte a un paesaggio straordinario.
Appena si scende a terra si è assaliti dall’odore acre dei gas sulfurei, emessi da fumarole che sono sparse lungo l’istmo che lo collega a Vulcanello e sulla cima del Vulcano.
LA STORIA
Per la sua continua e violenta attività vulcanica nessuno nell’antichità, ha mai avuto il coraggio di abitarla stabilmente.
Intorno al 1600 il Campis riferisce che ai suoi tempi dall’isola di Vulcano si ricavano notevoli quantità di legname, allume e zolfo con buoni guadagni per i liparesi.
Tale attività prosegui con i Borboni fino al 1860 quando l’industria venne rilevata dallo scozzese Stevenson che l’abbandonò dopo l’ultima eruzione 1888 che distrusse tutte le attrezzature ed anche le povere case costruite sulla piana dell’istmo.
INERARI
Si approda a Vulcano dal Porto di Levante dove si scorgono subito il faraglione Grande e il faraglione di Levante presso il quale si trova l’area termale.
Intorno ai faraglioni si estende la zona geomineraria e la grande pozza dei fanghi (fanghi sulfurei dotati di proprietà terapeutiche per la cura di malattie dermatologiche.
Proseguendo lungo la costa verso nord si arriva all’istmo che collega Vulcano a Vulcanello (un piccolo edificio vulcanico sorto in epoca storica) qui è possibile visitare la suggestiva Valle dei Mostri.
Dal centro abitato di porto Levante si può raggiungere la zona del Piano (vasto altopiano racchiusa fra alture, dopo il collo del vulcano primordiale e la formazione della sua caldera).
Proseguendo si giunge al piccolo centro di Gelso, un gruppetto di case nella parte meridionale dell’isola sorto intorno al faro Nuovo.
Imboccata la strada per il Piano, svoltando a destra ci si inoltra in una carrareccia che risale i contrafforti rocciosi della sciara di Capo Secco, nella parte centro settentrionale della caldera primordiale del vulcano del Piano. Continuando verso sud seguendo la segnaletica per capo Grillo si giunge all’ingresso del demanio forestale di capo Grillo da qui si raggiungono i punti panoramici sul cratere della Fossa di Vulcano e su monte Luccio.
Costeggiando la base di Vulcano si arriva alle cave di pomice, proprio al centro dell’isola .
Proseguendo poi verso est e piegando a sud si giunge alla Grotta dei Dossi interessante per il colore rosso delle sue rocce.
PRODOTTI TIPICI
L’isola produce dell’ottimo formaggio insieme alla ricotta divenuta una ricercata prelibatezza .
NATURA
La vegetazione è ricca di macchia mediterranea ed in particolare della Ginestra efedroide che viene festeggiata con la tradizionale Sagra della ginestra l’ultima settimana di giugno.