Salina è la seconda isola dell’arcipelago in fatto di estensione, misura circa 27 kmq.
E’ invece la più alta grazie ai monti “Fossa delle Felci (m 962)” e “Monte dei Porri”,
vulcani ormai spenti da tempo ma che diedero il nome antico “Didyme” all’isola che significa appunto gemelli.
Il suo nome attuale deriva da un laghetto salato dal quale si estraeva il sale marino che si trova sulla punto di Lingua. Salina gode di una propria amministrazione locale e, dal 1909, è suddivisa in tre comuni autonomi: Santa Marina Salina sulla costa orientale, Malfa a settentrione e Leni nell’entroterra meridionale. Le frazioni si chiamano: Lingua, Rinella, Valdichiesa, Pollara e Torricella conta circa 2300.
LA STORIA
Nell’isola di Salina i primi insediamenti risalgano ad età preistorica.
L’età greca e romana è testimoniata in varie località dell’isola da gruppi di tombe.
Nel laghetto di Lingua sono stati rinvenuti i resti di edifici del I° e del II° secolo d.c. e sono ancora visibili le vasche della salina la cui produzione industriale di sale risalirebbe addirittura al periodo ellenistico ( sec. III a . C.).
ITINERARI
Una rete stradale collega i tre comuni all’interno dell’isola, consentendo itinerari suggestivi.
Partendo da Lingua si può raggiungere Monte Fossa delle Felci.
L’itinerario è l’ideale per gli amanti del trekking e delle passeggiate .
Per i meno sportivi esiste una facile via alternativa che parte dal Santuario della Madonna del Terzito (Valdichiesa), la cui festa si svolge il 23 luglio e al cui intermo si possono ammirare alcuni grandi e antichi dipinti su vetro.
Da S. Marina verso nord, seguendo la strada che costeggia il mare , si attraversa Capo Faro fino al grazioso centro di Malfa ove è possibile visitare l’interessante Museo dell’Emigrazione eoliana che espone documenti e foto storiche sull’isola e sulle comunità eoliane all’estero.
Dopo la frazione di Malfa, la strada principale si dirama in due direzioni da cui una conduce al piccolo centro marinaro di Pollara, l’abitato è situato anni fa ed esploso durante le ultime fasi della sua genesi.
A Pollara, c’è una piccola e panoramica casa isolata dove si sono girate alcune sequenze del film “Il Postino” ed in particolare gli incontri tra Pablo Neruda (Philippe Noiret) e il suo postino poeta (Massimo Troisi).
Ritornando verso Leni, oltrepassato il santuario della Madonna del Terzino, una carrareccia attraversa la riserva naturale di m. Fossa delle Felci di cui possibile ammirare la ricchissima vegetazione: castagni, le felci aquiline che danno il nome al monte, alte anche più di 2 m. e pianta di corbezzolo dalle dimensioni arboree.
Rientrando a S. Marina Salina situato nei locali ristrutturati di un caseggiato con antico frantoio della prima metà dell’800.
PRODOTTI TIPICI
Salina è rinomata per il vino Malvasia di Salina, prodotto che ha origini antichissime e la cui tradizione enologica sembra risalire addirittura ai greci, i primi a portare la coltivazione della vita sull’isola .
Oggi l’area complessiva dei campi coltivati con questo prezioso vitigno è localizzata tra Malfa, Valdichiesa e Capo Faro.
L’inconfondibile carattere della Malvasia si deve alle qualità intrinseche del vitigno e alla particolare lavorazione: i grappoli vengono raccolti a sovramaturazione e, dopo essere stati ripuliti, vengono esposti al sole per 10-15 giorni su speciali graticci detti “cannizzi“.
Ogni sera i “cannizzi” vengono posti al riparo nelle “pinnate”.
Dopo la torchiatura, si lascia fermentare il vino in fusti di non oltre 10 litri; viene quindi travasato in botti e successivamente tagliata e affinato dalle sapienti mani degli specialisti, fino a ottenere un vino che è un vero “ nettare degli dei”.
Oltre al vino, il cappero è altro prodotto più rappresentativo dell’isola di Salina.
A Salina sono coltivate, senza alcun ausilio chimico, le due qualità “nocellaro e nocella” che non si afflosciano dopo la salatura, rigorosamente effettuate con sale marino.
VEGETAZIONE
Qui, unico luogo delle Eolie, esistono vene d’acqua; perciò la meravigliosa e folta macchia mediterranea di ginestre, mirti, corbezzoli si accompagna ad alberi ad alto fusto come castagni, pini e pioppi su per i declivi dei monti.
FAUNA
Nelle zone alte dell’isola non è raro avvistare falchi della regina, poiane e gheppi.